Ritardi sulla tua tabella di marcia

Capita a tutti, prima o poi, di arrivare in aeroporto, con qualche ora di anticipo per fare l’imbarco con calma, e vedere una tremenda scritta sul tabellone o sentire un annuncio molto poco piacevole: il vostro volo arriverà in ritardo.

Eccovi perciò bloccati nel caos dell’aeroporto, con la prospettiva di passare un bel po’ di ore nel prossimo futuro seduti su delle scomode sedie di plastica, consci e irritati che qualsiasi appuntamento a cui avreste dovuto presentarvi o che qualsiasi coincidenza che avreste voluto prendere, non aspetterà di certo voi.
Ci sono molteplici cause per cui un volo è in ritardo, ma difficilmente la gravità della motivazione potrà consolarvi; forse però potrà farlo sapere che avete diritto a un rimborso. La sottoscritta l’ha scoperto quando le è capitato di dover aspettare quattro ore arroccata, con tanto di bagaglio, in un aeroporto, ad aspettare il sospirato aereo. La procedura esiste, ma vi sconsiglio di farvi ricorso in caso il ritardo sia inferiore alle due ore – rischia di non valere la candela.

La prima cosa da fare è fare valere i propri diritti di fronte alle reticenze della compagnia aerea e del personale aeroportuale. La Carta dei Diritti del Passeggero è la vostra migliore amica: stabilisce che i passeggeri devono essere assistiti dalla compagnia, e nell’assistenza vanno inclusi cibi e bevande, alloggio per la notte in albero se il ritardo è davvero catastrofico, due chiamate o messaggi via cellullare, mail, o fax a spese della compagnia; e infine, se, passate cinque ore di ritardo, decidete di non aspettare che il volo perduto riemerga dal nulla, potete chiedere il rimborso del biglietto e, se ce n’è bisogno, che vi venga assicurato un volo di ritorno all’aeroporto di partenza. Persone con mobilità ridotta e i loro accompagnatori hanni diritto a una assistenza prioritaria; lo stesso vale per i bambini non accompagnati.

Bisogna però prestare attenzione, perchè questo diritto all’assistenza scatta solo se si risponde a dati criteri; non vale per coloro che viaggiano gratuitamente o per chi viaggia con una tariffa ridotta ‘speciale’, non disponibile al pubblico. L’assistenza sarà disponibile a seconda del numero di ore di ritardo correlate alla tratta di chilometri che l’aereo deve percorrere: se la tratta è pari o inferiore ai 1500 chilometri, due ore sono sufficienti per poter avere accesso all’assistenza; se la tratta aerea è compresa fra i 1500 e i 3500 chilometri, allora il ritardo accumulato deve essere di minimo tre ore; e deve essere di almeno quattro ore per le tratte di più di 3500 chilometri al di fuori dell’Unione Europea.

Anche la compensazione monetaria varia a seconda della lunghezza della tratta; la lunghezza viene calcolata a partire dall’aereoporto dove l’imbarco sarebbe dovuto avvenire, e questa è la tabella: tratte aeree di 1500 chilometri danno diritto a un rimborso di 250 euro; tratte all’interno dell’Unione Europea comprese tra i 1500 e i 3500 chilometri, esigono un rimborso di 400 euro; e tutte le altre tratte danno diritto a un rimborso di 600 euro.

E’ anche possibile che la compagnia proponga di imbarcasi su un volo alternativo per giungere a destinazione: in questo caso, avrete sempre diritto a un rimborso per la seccatura, ma è possibile che sia ridotto del 50%, e verrà erogato solo se si arriva a destinazione con un ritardo non superiore a quello inizialmente previso dal volo: due ore per le tratte superiori ai 1500 chilometri, tre ore per le tratte tra i 1500 e 3500 chilometri, e quattro ore per tutte le altre.

Per fare richiesta di indenizzo economico, basta scaricare un modulo, stampatelo, complilatelo, e presentatelo alla compagnia aerea; sappiate che la compagnia può rifiutarsi di pagare se è in grado di dimostrare che la causa del ritardo non è sua, e che tutto il possibile è stato fatto per evitare il ritardo.

Se non si ricevono risposte o non si accetta il rifiuto della compagnia, allora si può presentare reclamo alle sedi dell’Enac che si trovano all’aeroporto; oppure Organismi responsabili degli Stati dell’Unione europea, della Svizzera, dell’Islanda e della Norvegia
Fuori dall’Unione Europea. Se si è invece al di fuori dell’Unione Europea, ma si viaggia con compagnia europea, si deve presentare reclamo all’istituzione nazionale competente.

Insomma, un bel grattacapo… ma credetemi: paga!